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Carpanea, il mito della città distrutta

Nella fecondissima valle del Tartaro sorgea la fiorente città di Carpanea, difesa da sette ordini di mura e da cento altissime torri.
Al Dio Appio, nume tutelare, che proteggeva la città dalle acque che la circondavano, ogni giorno venivano portati doni dal popolo e dalla bellissima figlia del Re, promessa sposa ad un sacerdote del tempio.
Giorno dopo giorno, tesori si accumulavano, fin quando il Re, geloso di tanta ricchezza, rapì la statua del Nume tutelare e dall'alto di una torre la gettò nell'acqua.
Priva della protezione di Appio, la città fu sommersa dalle acque ed in esse perirono il Re, la Principessa, i sacerdoti ed il popol tutto.
Da allora nella notte di Pentecoste si ode per tutta la valle un suono di campana ed un pianto di fanciulla. E' la giovane Principessa che piange il suo amore perduto.